Bruciatore Pilota Caldaia
Il bruciatore pilota della caldaia serve ad avviare la combustione e rende più efficiente l’utilizzo del combustibile. Si trova nella parte bassa della caldaia ed è particolarmente sensibile allo sporco e agli sbalzi di corrente. Una buona manutenzione ci aiuta a mantenerlo sempre in condizioni ottimali e ci eviterà, nel medio e lungo periodo, spiacevoli sorprese e docce gelate.
Funzionamento del bruciatore pilota
Le caldaie di vecchia generazione avevano, nella parte anteriore, una piccola fessura in cui era possibile vedere una tremolante fiammella sempre accesa. Con l’evoluzione della tecnologia questa tremolante fiammella, detta fiamma pilota, è stata sostituita da un contatto piezoelettrico che si attiva solo su richiesta dell’impianto e che non brucia combustibile se non per il tempo strettamente necessario. Molti modelli di caldaia mantengono tuttora la fessura della fiamma pilota che però, finché la caldaia non entra in funzione, rimane invisibile. Quando si richiede acqua calda da un rubinetto questa si attiva. E’ una buona pratica di controllo dare uno sguardo alla fiamma pilota e controllare che sia stabile e di una dimensione adeguata: una fiamma corposa e stabile è sintomo di caldaia che funziona bene e che brucia il giusto.
Per gestire la fiamma pilota, nella caldaia è presente il bruciatore pilota che è una versione in miniatura dei bruciatori vagamente simili a quelli presenti anche sui piani cottura. Il bruciatore pilota alimenta la fiamma pilota e innesca quindi la fiamma nel bruciatore principale.
È importante ricordare che a gas diversi corrispondono ugelli diversi e quindi, in fase di installazione della caldaia, è bene informare il tecnico installatore del tipo di combustibile che verrà utilizzato. Un ugello non adeguato al tipo di gas produce una combustione irregolare e inevitabile malfunzionamento iniziale con blocco della caldaia
Possibili malfunzionamenti e manutenzione
Trovandosi nella zona dove avviene la combustione, il bruciatore pilota può andare incontro a problemi derivanti dalla combustione che viene nel vicino bruciatore principale. Ogni combustibile infatti, bruciando, produce una componente variabile di pulviscolo che si deposita intorno alla zona della combustione limitando gradualmente la fiamma prodotta. La scintilla che avvia la combustione deriva, poi, da un contatto elettrico e il bruciatore pilota può, quindi, danneggiarsi a seguito di sbalzi di corrente, magari a causa di un fulmine durante un temporale. Da ultima, anche l’acqua che può infiltrarsi e penetrare nell’impianto può generare cortocircuiti e rendere inutilizzabile il bruciatore pilota e tutta la caldaia.